domenica 12 settembre 2010

Santa Maria foris Portas - Castelseprio (Va)

La piccola chiesetta di Santa Maria foris Portas (letteralmente "Santa Maria fuori le mura") si trova nei pressi di Castelseprio, un piccolo comune immerso nel verde dei boschi del varesino. Dell'antico paese oggi rimane qualche resto archeologico, mentre la chiesa si erge ancora ben conservata.
Il piccolo edificio ha portato non pochi problemi agli storici dell'arte, che ancora adesso non sono concordi nella datazione della chiesa.


All'esterno la chiesa mostra una muratura rustica, in pietra. Il portico d'ingresso è un'aggiunta del XVII secolo, mentre l'edificio originale è stato recentemente datato al secondo quarto del IX secolo, attraverso esami fisici e chimici. La pianta è triconca, ovvero dalla navata unica rettangolare si sviluppano tre piccole absidi, una per lato (escluso l'ingresso). Ma ciò che è veramente particolare e sorprendente della chiesa è conservato all'interno.


Un ciclo di affreschi di un'unicità che lascia davvero a bocca aperta. Coperti nel XV e nel XVI secolo, gli affreschi furono riscoperti per caso nel 1944. Essi raffigurano episodi riguardanti storie dell'infanzia di Cristo, tratti dai Vangeli e dai Vangeli apocrifi. E già questa è la prima particolarità.
Ma non solo: lo stile della raffigurazione non è legato a nessun altro episodio artistico dell'epoca. I richiami alla pittura romana antica sono evidenti nella maniera di rappresentare la tridimensionalità, nella raffinatezza dei dettagli e nel naturalismo delle figure; si vede come sia molto sicuro l'utilizzo della prospettiva, all'epoca quasi del tutto sconosciuta. L'arte longobarda, predominante nel nord Italia a partire dal VII secolo, non è mai stata legata a una rappresentazione verosimigliante delle forme, al contrario è l'immagine simbolica la protagonista delle opere coeve.
L'ipotesi più accreditata è che l'ignoto Maestro di Castelseprio sia un pittore bizantino fuggito dalla sua terra natale tra la fine dell'VIII e l'inizio del IX secolo, a seguito della politica iconoclasta degli imperatori. Ma neanche queste ipotesi rispondono del tutto all'unicità delle opere. Da dove derivano dunque questi affreschi così unici, così diversi dall'arte di quegli anni? Come mai i disegni sono così rassomiglianti al vero, quali influenze sono state ricevute?

Perchè la segnaliamo
Perchè gli affreschi della chiesa, al di là del mistero in cui sono avvolti, avvolgono lo spettatore e si rivelano nella loro bellezza. Ma ancora più interessanti sono i punti in cui la pellicola pittorica è venuta via, portando alla luce anche le sinopie, vale a dire i disegni preparatori: è qui che si può vedere la mano e l'abilità dell'artista davvero in azione, in disegni che si esprimono senza i vincoli a cui, in epoche passate di convenzioni iconografiche, l'opera finita deve sottostare.



Informazioni pratiche
A Castelseprio si arriva con l'autostrada A8 Milano-Varese, uscita Solbiate Arno; da qui il paese si raggiunge proseguendo per Carnago. La chiesa si trova in via Castelvecchio, una bella strada immersa nel verde.
Per entrare nella chiesa è necessario farsi aprire la porta dal custode che si trova in loco. L'apertura è martedì-sabato dalle 8.30 alle 19.30, domenica 9.30-18.20.

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